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Andrea Cappannari docente e operatore in tecniche di massaggio e relazione di aiuto

RESPIRARE…LO STAI FACENDO BENE?

La mia domanda,  apparentemente provocatoria, parte dalla mia esperienza sul campo, quella che ogni operatore del benessere si fa nella sua carriera osservando chi si affida ai suoi servigi. Respirare, bene o (spesso) male, si fa tutti. Il respiro è chiave di molti aspetti della nostra vita, dalle funzioni fisiche in su fino al collegamento con l’esterno a noi, anche in chiave spirituale. Respiriamo tutto il giorno, e come lo si fa non è cosa da sottovalutare.

Specialmente in un contesto storico come il nostro dominato dalla fretta e da un approccio fortemente mentale alla vita, carico di ansie, stress e doveri, si è un pò persa l’attenzione al nostro corpo e ai suoi bisogni. Molte, troppe persone che osservo hanno una respirazione sbagliata o insufficiente senza rendersene minimamente  conto.

Ricordiamoci del diaframma

Il grande dimenticato della respirazione è il diaframma. Il diaframma è un muscolo a forma di cupola che separa la cavità addominale da quella toracica, il nostro più importante muscolo respiratorio. La sua contrazione determina, assieme all’elevazione del torace operata da altri muscoli inspiratori, l’espansione del petto e dei polmoni  necessaria al richiamo dell’aria nelle vie aeree.  Ma c’è molto di più. La contrazione del diaframma determina un aumento di pressione nell’addome che ha un effetto benefico sulla minzione e sulla defecazione. Questa funzione è  inoltre fondamentale alla gestante durante il parto. Il diaframma è inoltre attraversato da vene, arterie e dall’esofago e diventa così un elemento importate nella circolazione sanguigna e linfatica e nei processi digestivi, anche perchè il suo continuo movimento va a massaggiare e stimolare gli organi della cavità addominale.

Respiro e benessere

Il limitari alla respirazione alta espone a contratture e dolori a schiena e collo perchè il diaframma, essendo agganciato alle vertebre lombari le metterebbe in eccessiva trazione accentuando la lordosi lombare, e poi perchè la respirazione alta mette in eccessivo sforzo i muscoli del collo e i trapezi con conseguenti irrigidimenti e dolore. Il limitarsi a una respirazione bassa rischia invece di esporre alla protusione dell’addome, il classico “spanciamento”. Una buona respirazione diaframmatica espande l’addome in misura giusta per poi allargarsi nella zona delle coste. Il respiro profondo ossigena maggiormente il sangue ed aiuta il rilasciamento della muscolatura e lavora sulle secrezioni endocrine e sull’attività celebrale.

Da un punto di vista prettamente energetico un diaframma contratto chiude una soglia importante fra la parte istintuale ed emozionale dell’individuo, ostacola il libero fluire della bioenergia nei canali energetici e ostacola la nostra parte affettiva nell’apertura verso l’esterno. Un respiro profondo e consapevole ci riporta al nostro centro, all’ascolto del corpo, ad un radicamento che attenua il lavorio mentale eccessivo.

Il respiro, porta del rilassamento

Volevo qui sottolineare l’aspetto del respiro come strumento del rilassamento. Spesso viene da pensare che servano prodotti, pratiche complicate o esperti particolare per allentare il nostro livello di stress. Magari a volte è così, ma posso dire che fare pratica di una respirazione completa e profonda, sia nel momento di picco emotivo sia come pratica quotidiana, aiuta eccome. Ansia e stress possono migliorare o trovare uno strumento di freno usando la respirazione. Ad esempio osservare il respiro che entra dal naso ed esce dalla bocca e fare cicli di un respiro profondo seguito da quattro respiri normali sono utili strumenti sempre a nostra disposizione in ogni momento in cui dobbiamo centrarci e riacquistare un sensazione di pace interiore.

Riprendiamoci il nostro respiro

E’ bene quindi riacquistare una buona respirazione, diaframmatica in primis,  da affinare poi in un secondo tempo in una respirazione completa che coinvolga anche l’area costale, toracica e clavicolare, come insegna lo Yoga.  Io mio consiglio è di portar e più attenzione alla tua respirazione monitorandola durante la giornata, specialmente nei momenti di maggior stress e forte emozionalità. Un buon esercizio propiocettivo per riacquistare dimestichezza con una respirazione più libera consiste nel porre una mano sul petto e una sull’addome e cominciare ad espandere il secondo in maniera lenta a profonda frenando l’espansione del petto. Si verrà spesso sorpresi dei rumorini provenienti dalla pancia, ottimo segnale della messa in moto di processi fisiologici rimasti un pò fermi.

Un buon operatore potrà senz’altro aiutarti nella presa di coscienza della tua situazione respiratoria e del suo miglioramento tramite trattamenti manuali e pratiche guidate. Prendersi cura di se è un ottimo investimento. Volersi bene e costanza fanno miracoli. E lo strumento lo abbiamo sempre a portata di…respiro 😉

Buon respiro a tutti!

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