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Andrea Cappannari docente e operatore in tecniche di massaggio e relazione di aiuto

I grassi che fanno bene: alcune nozioni sugli oli da massaggio

Anche l’olio vuole la sua parte

Gli oli sono una parte importante di molte tecniche di massaggio, eppure spesso mi è capitato di vederne un uso scorretto o distratto anche da parte di operatori del settore.

Come altre componenti che influiscono sulla buona riuscita di un trattamento (musica, temperatura, setting ambientale, ecc..) la scelta dell’olio non va banalizzata ma necessita di una scelta consapevole a seconda dell’obbiettivo del trattamento.

Vorrei quindi dare al lettore alcune nozioni che gli potranno essere utili per la loro fruizione in ambito domestico e anche, perché no, per capire l’attenzione dell’operatore che li sta usando.

Usiamoli al meglio

L’olio si usa nel massaggio fin dai tempi antichi. Greci e romani usavano l’olio di oliva (come fanno turchi adesso negli hammam) e gli indiani (tuttora) quello di sesamo. I trattamenti che li impiegano sfruttano sia la loro azione penetrativa sui tessuti (che apporta all’organismo le qualità intrinseche dell’olio e dei fitocomponenti che veicola) sia che le qualità che l’olio dona al trattamento in termini di piacevolezza e scorrevolezza delle manovre. Vediamo come usare e scegliere al meglio questo prezioso alleato della salute.

Scelta dell’olio

Gli oli da massaggio vengono ricavati da numerose piante, e allo studio approfondito dei principali oli sarà dedicato un futuro articolo, essendo materia molto corposa. Stessa cosa per gli oli essenziali, prezioso e vasto patrimonio di elementi benefici a nostra disposizione.

Detto ciò, si sceglie primariamente l’olio per le sue proprietà e per il tipo di pelle, questo è chiaro. Ma non basta. L’attenzione va portata anche alla stagione in cui si usano visto che ci sono oli raffreddanti e riscaldanti: ad esempio il cocco è ottimo per le pelli secche, ma in inverno su una persona raffreddata non è la scelta migliore mentre quello di sesamo caldo per certe persone in estate diventa troppo riscaldante anche se ha ottime proprietà rinvigorenti.

Anche il tipo di massaggio influenza la scelta dell’olio in base alla sua texture: se devo per esempio fare delle manovre lunghe e lente non userò oli a penetrazione rapida. mentre se il massaggio prevede una buona dose di stretching un olio troppo untuoso può essere un problema.

Meglio partire  usando pochi oli ma ben studiati e poi ampliare se necessario la gamma. Esistono molti oli speciali composti da fitopreparati usati da tempo nelle tradizioni erboristiche europee, come ad esempio l’olio 31.

L’ayurveda, la sapiente scienza indiana della preservazione e cura della salute dell’essere umano, oltre ad avere un patrimonio di oli medicati di grande efficacia raffina i criteri della scelta dell’olio vettore e degli oli essenziali in base alla diatesi del soggetto e i suoi squilibri momentanei.

Conservazione e Preparazione

Gli oli vanno tenuti in flaconi scuri e al riparo della luce, lontano da sbalzi termici per evitare il prematuro irrancidimento. Ovviamente tenere sempre d’occhio le date di scadenza. Non scaldare l’olio più del necessario, non solo per non ustionare la pelle del ricevente ma anche per non degradare le sue caratteristiche.

Aggiungere gli oli essenziali all’olio vettore sempre alla fine per non fare volatilizzare le componenti aromatiche. Preferire sempre gli oli vegetali bio, in quanto va considerato che l’olio penetra a fondo nel corpo umano ed è bene che non trasporti sostanze tossiche: inutile dire che sconsiglio vivamente di usare oli di sintesi o derivati del petrolio.

Applicazione

Solitamente si usa olio caldo per migliorare l’assorbimento e dispiegarne al meglio gli effetti, ma questo potrebbe non essere appropriato in estate. Aggiungere un pizzico di sale all’olio ne migliorerà l’assorbimento su pelli molto secche.

Il tipo di massaggio influenza l’applicazione dell’olio e va quindi scelto di concerto al nostro proposito nella seduta, quindi ad esempio se si l’obbiettivo è nutrire la pelle in profondità sceglieremo frizioni vigorose piuttosto che manovre lente.

Un volta applicato, dare il tempo all’olio di penetrare e esplicare il suo effetto e rimuoverne poi l’eccesso dalla pelle alla fine in quanto con il massaggio avrà assorbito le tossine che si saranno superficializzate. Evitare l’esposizione diretta della pelle al sole subito dopo il massaggio, specialmente in estate se abbiamo aggiunto oli essenziali, per il rischio di formare radicali liberi o macchie cutanee.

La bellezza del prendersi cura

Massaggiare o farsi massaggiare con l’olio caldo è più di una coccola, è un modo semplice per prendersi cura di se e degli altri. Con questo piccolo articolo spero di avere da un lato spiegato la necessaria attenzione che sta dietro all’uso di questi strumenti e dall’altro la bellezza e la creatività che possiamo avere nell’utilizzarli.

Spero vivamente che sempre più persone, oltre ad affidarsi a professionisti validi, pratiche l’automassaggio e il massaggio in ambito parentale ed il massaggio con l’olio risulta esseer un mezzo dolce, caldo e tutto sommato semplice per farlo. Il massaggio non veicola solo benefici fisici e mentali, veicola soprattutto amore per se e gli altri se fatto con servizio e cuore aperto.

Buon massaggio a tutti 🙂

Andrea Cappannari

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