Secondo articolo dedicato al collo (il primo lo trovi qui), un’articolazione molto importante spesso fonte di dolori e disagi.
In questo articolo andiamo ad esaminare alcune tematiche psicosomatiche a lui associate tratte dalla sua struttura energetica e dalla sua lettura simbolica, che ritengo sia interessante esporre anche per chi fatica a dare credito al queste visioni sul corpo umano. Credo comunque che si possano trovare spunti di riflessione sulla conoscenza e gestione del proprio corpo se si rimane con la mente aperta e sperimentatrice.
La struttura energetica
Sono molte le componenti energetiche che attraversano e si manifestano nel collo, descrivo qui fra quelle che conosco quelle che a mio modesto avviso possono essere di maggiore utilità per chi, non essendo addetto ai lavori, voglia informazioni utili per una maggiore comprensione di se.
Dal punto di vista indovedico il collo è sede del chakra della gola, Visuddha. Detto molto sinteticamente i chakra sono centri di informazione ed energia che ricevono, assimilano e trasformano l’energia vitale, cardini dell’evoluzione della persona e delle sue componenti fisiche, mentale ed animiche.
Descrivere anche uno solo di queste ruote di energia occuperebbe molto spazio, ma volendo portare dei temi relativi a Visuddha che possono essere di riflessione riguardo ai conflitti nella zona del collo e della gola, esso è legato alle tematiche della comunicazione e della creatività, dell’ascolto, dell’auto espressione, del suono e della voce. I sui demoni, ciò che lo indebolisce, sono le bugie e i segreti, i messaggi contraddittori, la violenza verbale, il dovere stare zitti, in quanto esprime il diritto fondamentale di dire e ascoltare la verità e porta i doni dell’espressione creativa, dell’abilità comunicativa e del pensiero simbolico.
Dal punto di vista della Medicina Tradizionale Cinese il collo è attraversato da numerosi meridiani energetici, canali ove scorre la bioenergia costellati da punti detti tsubo dove essa si superficializza.
Anche qui il panorama dei meridiani sarebbe molto esteso da descrivere ma citerò alcuni dei principali.
Tralasciando in questa sede le loro funzioni a livello corporeo, il libero flusso o il ristagno dell’energia in questi meridiani ci parla della nostra capacità di prendere decisioni e fare scelte, alla nostro essere rigidi e perfezionisti (Vescica Biliare), della nostra capacità di decifrare la nostra emozionalità e di essere allineati spiritualmente e mentalmente al nostro Progetto e alla Fonte (Intestino Tenue), della nostra capacità di relazionarsi appropriatamente agli altri, ancora del saper decidere (Triplice Riscaldatore) e del trattenere le nostre emozioni invece di esprimerle (Intestino Crasso). Questi quattro meridiani percorrono i lati del nostro collo. Sulla parte frontale passa il meridiano dell Stomaco, che esprime la nostra tendenza al possesso materiale e intellettuale, del saper separare le cose importanti da quelle che non lo sono, dal bisogno di ritrovare la luce dentro di se, mentre sulla nuca la linea della Vescica ci dice del nostro essere allineati materialmente al nostro Progetto e alla Fonte e della capacità di stare in piedi nella vita e superarne le difficoltà.
L’aspetto simbolico
Molte sono le letture simboliche del collo ma solitamente i significati convergono; classicamente il lato destro del corpo è associato al nostro lato razionale\maschile\yang e quello sinistro al nostro lato emozionale\femminile\yin.
Tengo a precisare che queste letture non vanno prese come una Bibbia, ma solo come spunti di riflessione: le variabili che portano a un disagio fisico sono moltissime per semplificare così facilmente la loro decodifica.
Per Michel Odoul il collo è il punto di passaggio dal piano concettuale a quello della realizzazione, dove desideri e volontà non sono ancora entrati in rapporto con l’esterno. Le tensioni al collo ci parlano della difficoltà o incapacità di trasportare nel reale voglie, idee, concetti perché pensiamo di non esserne capaci. La gola invece esprime le difficoltà nell’esprimere ciò che pensiamo o sentiamo, spesso per timore delle conseguenze: essa è la dogana che filtra e seleziona entrate e uscite verso l’esterno, cosa ci nutre oppure accettiamo di malavoglia di buttare giù, e cosa esprime ciò che siamo, l’esteriorizzazione della nostra creatività.
Secondo Claudia Rainville la zona cervicale esprime le nostre idee, il nostro valore a livello intellettuale, la nostra capacità di prendere decisione e fare scelte. I dolori al collo ci parlano di una auto svalutazione delle nostre capacità intellettive, della paura dell’ignoto, della convinzione di non fare scelte giuste. I dolori quando si piega al collo ci dicono qualcosa legato a sconfitte e vergogne, alla difficoltà di arrendermi a una situazione, mentre quelli legati al ruotare il capo a qualcosa che non voglio guardare. Il torcicollo ci indica che rifiutiamo di fare fronte a una data situazione perché temiamo l’azione che andrebbe intrapresa, mentre una rigidità nucale la paura di perdere il controllo lasciandosi andare alle proprie emozioni, come anche all’eccessiva testardaggine. La gola invece rappresenta la comunicazione di pensieri, sentimenti e creatività, dove le nostre idee passano al cuore. Il mal di gola ci dice della paura ad esprimersi, di essere criticati o di ferire qualcuno, di collera repressa.
Rudiger Dahlke infine parla del collo come il supporto che consente al cervello di avere mobilità e visione dall’alto, come anche porta fra alto e basso e fra esterno e interno. Determina quindi la giusta misura in cui consentire l’accesso al mondo. In quanto strettoia esprime l’angoscia con un nodo alla gola e il respiro mozzato.
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