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Andrea Cappannari docente e operatore in tecniche di massaggio e relazione di aiuto

7 STEPS PER DECONTRATTURARTI UN MUSCOLO

Ghe pensi mi alla tua contrattura, direbbe un mio collega milanese

Scherzi a parte, lo scopo di questo articolo è mostrarti ciò che sta dietro ad un lavoro decontratturante di qualità il cui scopo sia il rilascio delle tensioni muscolari ed il consolidamento dei risultati raggiunti. Considerazioni fatte sulla mia esperienza personale di bodyworker, senza pretesa di esaurire l’argomento ma per dare una falsariga utile a mio parere per valutare un lavoro ben fatto.

Sette passi per un lavoro a regola d’arte

Andiamo quindi per ordine a vedere cosa a mio parere necessita un buon decontratturamento:

1 – Colloquio ed analisi posturale.
Bisogna capire nel possibile la genesi della contrattura: sovraccarico lavorativo/sportivo? Tensione viscerale? Stress? Postura errata? Le cause sono numerose come le stelle nel cielo.
Va poi visto come la contrattura interagisce con la biomeccanica del corpo e le catene muscolari e fasciali a cui è legata: come ribadirò più tardi, raramente è utile trattare solamente il singolo muscolo.

2- Rilassamento e respiro.
Il terreno va preparato prima di seminare. Tradotto, facciamo in modo che il ricevente si rilassi il più possibile lasciando andare il controllo mentale e fisico, in modo da ricevere appieno i benefici del trattamento. Idem per la respirazione, anch’essa fondamentale per agevolare i rilasci tensionali. Ciò viene realizzato con opportune tecniche fra cui rocking, palmopressioni ed induzioni vocali.

3 – Contrazione-rilascio.
Andiamo a fare uno stretching del muscolo, per predisporre ancora meglio il massaggio grazie all’allungamento delle fibre. Io uso il metodo Ortho-Bionomy, andando prima ad indurre la contrazione del muscolo e successivamente allungarlo; sembra un controsenso ma funziona in maniera egregia, specie se abbinato ad un contrasto isometrico durante lo stretching.

4 – Sciogliere i capi muscolari.
Prima di andare a lavorare sul ventre muscolare provvediamo a manipolare i suoi capi tendinei e a decoattare le articolazioni a cui è agganciato, in modo da rilasciare ulteriormente le tensioni presenti.

5 – Trattare il muscolo.
Siamo arrivati nel vivo del lavoro, che darà buoni risultati se gli steps pregressi sono stati ben gestiti. Ci sono vari approcci al decontratturamento, ne evidenzio 2 che uso solitamente e scelgo a seconda della situazione, a volte mischiandoli:

* massaggio miofasciale, dove si lavorano le fasce muscolari e si crea spazio nelle fibre e fra muscolo e muscolo, sciogliendo i trigger points anche con l’ausilio di digitopressioni mirate;

* massaggio con olio caldo, usando il calore, le frizioni e le proprietà degli oli medicati per rilassare il muscolo assieme a manualità mirate e lo stimolo di punti energetici, a cui si possono abbinare tecniche che sfruttano il calore come il massaggio con sacchetti contenenti fitopreparati e l’hot stone therapy.

Come detto in precedenza i risultati migliori si ottengono con un trattamento completo, o almeno dell’intera catena cinetica, per le interazioni che hanno i muscoli fra di se e con le altre strutture del corpo.

6 – Sedimentazione.
Per me risulta importante che la persona si conceda un certo tempo prima di rialzarsi. Il corpo che ha lavorato necessità di riposare ed incamerare il lavoro svolto. Poi successivamente è utile che il ricevente prenda coscienza del cambiamento avvenuto nel corpo e metabolizzi le nuove sensazioni per ottimizzare il benessere aggiunto.

7 – Post tecniche.
Dulcis in fundo, si danno indicazioni su pratiche, esercizi e stili di vita migliori per cercare di prevenire future contratture. Mentre ritengo ottimo fare il “tagliando” regolarmente da un professionista come pratica di prevenzione, a me non piace la fidelizzazione scorretta del ricevente: bisogna dare gli strumenti perchè ognuno divenga protagonista del proprio ben-essere.

Conclusioni

Come si vede dietro ad un “semplice” massaggio c’è una teoria ed una pratica complesse, che richiedono professionalità, serietà ed empatia. Chiedete sempre il meglio a chi affidate la vostra corporeità.

Ed ovviamente, cercate di volervi bene 

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